Regata Formula 18 Calambrone

12 Maggio 2012

La prima regata dell’invernale di quest’anno ha regalato tantissime emozioni di ogni genere all’equipaggio di Cippalippa. Il sabato è passato ad aspettare e poi ad armare la barca che arrivava dal lago. Domenica sveglia con qualche spiraglio di sole ma poco dopo la pioggia non lascia sperare nella partenza della regata. E invece, di colpo, le nubi si aprono e regna un sole caldo. Molte barche a vela al largo ci lasciano ben sperare. Solo un bel vento teso da nord ci ricorda che l’estate è finita.
Scendiamo in acqua, Cippalippa sembra in perfetta forma, il vento aumenta man mano che ci allontaniamo dalla costa con il gennaker. Ci dirigiamo verso la linea di partenza al largo. Il vento è bello teso, le barche si incrociano a grandi velocità. Parte il segnale dei 5, dei 4, 2, la linea è corta e ci rendiamo conto di essere troppo in boa e rischiamo di non passare. Senza esitazioni strambiamo, torniamo verso la barca e il grosso della flotta, orziamo, viriamo ci infiliamo e… partiamo benissimo, primi o secondi.

Bell’inizio. Gianlu esce subito al trapezio e i suoi quasi 2 mt di altezza si fanno sentire subito. La barca sembra ben equilibrata. Mi giro dietro e vedo le altr ebarche con un angolo decisamente più aperto e non più veloci. Ottimo. Arriviamo in fretta alla prima boa, siamo secondi. Poggiamo e via di gennaker con la barca che schizza via. L’adrenalina è alle stelle soprattutto per il risultato, continuiamo ad allungare sul resto della flotta, ecco la boa, ammainiamo in largo anticipo il gennaker, appena superata la boa orzo, qualcosa non funziona, la barca si inclina, in un attimo l’albero è in acqua. Io finisco in acqua, Gianlu scivolando sul trampolino rimane impigliato nella cinghia del trampolino. E’ praticamente appeso e non si riesce a liberare. Tagliamo la cimetta della cinghia e tutti in acqua. Dopo un pò di fatica per tornare su iniziamo il rientro verso terra causa infiltrazione di acqua nella muta del prodiere. Peccato. Comunque contenti della buona velocità della barca e del suo equipaggio, c’è ancora un gran margine per crescere. Alla prossima Calambrone.

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