Campionato del Ponente – Capitolo 1

2 Dicembre 2006

I temerari del giorno prima, al secolo Franz, Michele, Emanuel e Giulio si incontrano all’ Holiday Inn di Assago alle 8:00 di mattina (di sabato!!!) per essere a Genova alle 10:00, carichi come molle da bucato e al tempo stesso annebbiati dagli stravizi notturni e dall’alzataccia. A Genova il 5° dell’ ave maria, Agostino, li aspetta già in barca, mangiato e pronto per dominare il golfo di Genova. A ranghi ridotti, alla fine si salpa alle 11:00, dopo aver ingurgitato focaccia in abbondanza al naturale e farcita con prosciutto e formaggio. I ruoli temporanei sono i seguenti:

  • randa – immancabile Agostino
  • timone – Michele, chi senno’??
  • prodieri – Franz ed Ema
  • mr winch – Giulio

La giornata riserva un bel vento da terra che ci fa sfrecciare a velocità supersoniche senza l’ausilio dello spi (e te lo credo: il tangone ci aspettava triste triste in banchina…), e nonostante il profilo di randa davvero osceno! Il mare è bello spianato, il cielo tra il grigio scuro e il grigio chiaro, ma a sprazzi esce un sole che sembra una benedizione; insomma ci sono davvero tutti i migliori auspici per dar fuoco alle polveri nella gara dell’ indomani! Tra una virata e una strambata ci si accorge che mancano nell’ ordine: bandiera italiana, salvagente e riflettore radar… fortuna che siamo tutti patentati, senno’ ci si dimenticava anche lo scafo.

Al rientro dopo il riposo di rito, si esce a fare un giro per Zena, attraverso i caruggi della zona del porto. Il giro si è poi allargato a zone ignote ai piu’, forse anche agli stessi genovesi! La scelta del ristorante è il principale problema della sera: ci hanno consigliato un posto, ma da bravi marinai, dobbiamo chiederne conferma a qualche autoctona, la tipa dell’ edicola per esempio, che ci sconsiglia caldamente il posto ove eravamo diretti, e si raccomanda che andiamo da “LA SANTA”. Santa o no, l’ edicolante si è rivelata bugiarda, e se si fosse stati nel medioevo al rogo ci sarebbe andata co’ tutta l’edicola! Non è il cappottino il problema, ma il cibo non era davvero nulla di che. In compenso il vino è sceso giu’ senza alcun problema ed ai 3 litri di bianco è anche seguito un grappino per tutti ed un wisky doppio per pochi (indovina chi..?) A questo punto, imbenzinati a dovere, si cerca IL locale in cui passare il dopo cena in attesa del resto della marmaglia: Alesso e Fabio. L’8° del gruppo Simone, ci avrebbe raggiunti solamente il giorno dopo.

La scelta del locale ricade su una vecchia conoscenza dei nostri eroi, e qui si iniziano i giri, come dire… ah ecco: digestivi. Il clima si scalda, il locale si riempie, anche Alessio e Fabio sono ormai arrivati; tutti insieme si balla e si beve , e ogni tanto si solleva qualche nero, che apprezza e come segno della sua gratitudine ricambia con un ricamo nigeriano direttamente sul naso del nostro Franz! In realtà sull’ accaduto esistono molte versioni, l’unica cosa certa è che all’ uscita del locale il Franz è piu’ rosso di un montepulciano d’abruzzo, incazzato come un ciuaua e pronto a tenere testa al buttafuori (anch’egli nero) del locale, la versione rapper dell’incredibile hulk. Tornati a fatica in barca, ci restano poche ore di sonno: sono ormai le 3:00 e la partenza è fissata per le 7:00 visto che alle 11:00 la gara inizia davanti a Cogoletto.

03.12.2006
Alle 7 siamo in piedi quasi tutti, ma quasi nessuno è sveglio e lo scambio di parole durante il trasferimento è ridotto a “hu?” e “aah”. Minimalismo tattico! Verso le 11:30 Franz si sveglia; non è solo in piedi, è visibilmente quello messo meglio di tutti e riesce a parlare: “ma che è successo ieri sera?” non c’è tempo di chiamare un esorcista, la gara ci aspetta! Arrivati davanti a Cogoletto ci rendiamo conto che il peggio si sta verificando: non c’è un filo di vento. Ed è così per un’ altra ora, ma il comitato ci crede e si fa beffe di chi gli intima di dare il via alla gara al primo alito di vento o a chi gli intona “io me ne andrei” (di Baglioni, Tinello, Bortone) sul VHF.

Finalmente si parte: con poco vento sulle prime Eva arranca e siamo penultimi alla prima boa. Qui l’equipaggio, per non perdersi d’animo ricorre ad Ago “juke box” Massa, che nonostante il mare looongo intona un repertorio degno di Demo Morselli. Forse per i canti propiziatori, forse perchè lassu’ qualcuno ci ama, avviene il miracolo: il vento rinforza ed Eva mostra tutta la sua natura corsaiola recuperando posizioni su posizioni. Certo, le manovre con lo spi sono lente e ingarbugliate e talvolta si ha la sensazione che il danno sia piu’ del guadagno; ma alla fine si riesce a terminare la regata in posizione piu’ che onesta.

Ed ora, le temutissime.

  • Alessio Bortone – prodiere – ancora un po’ impacciato nel ruolo, arma il braccio del tangone sullo strallo, ma dimostra di avere cuore e fegato e recupera anche le situazioni piu’ toste. Ma quando ci ridarai “un abragio”??
  • Emanuel Ingrao – prodiere – veloce come una faina, sguiscia a dritta e a sinistra sempre armato della fida cicca spenta. Come Gighen!
  • Fabio Tinello – teiler – un po’ giu’ di tono con mr winch a causa del mare lungo che reclama la sua colazione (quella di Tinello, ndr). Ma allo spi si trasforma e sfoggia una padronanza del pompaggio inaspettata. Diavolaccio!!
  • Simone Pensa – drizze – impeccabile gestisce drizze di spi, di randa di genoa, forze dal basso e dall’ alto con la maestria di un amante su una giovane puledra. E Eva dimostra di apprezzarlo. Latin lover!
  • Franz – prodiere – rapido e preciso come sempre, non sembra neanche avere il cerchio alla testa. E alla domanda “le vele sono a segno?” risponde con un ” mi vado a predere una birra!”. Incorreggibile!!
  • Agostino – randista – il mare lungo ha la meglio anche su Ago che resiste fino alla fine per poi passare il rientro in posizione fetale, ma sempre con la scotta in mano! Parafrasando il poeta, il mal di mare ha 2 fasi: la prima, brutta, è quella in cui credi di morire. La seconda, tremenda, è quella in cui ti rendi conto che non morirai. Forza prof!!
  • Michele – tattico e timoniere – il mare gli da’ ragione e stavolta Eva l’accompagna nell’ impresa. Lo spi rimane il suo grande cruccio: l’equipaggio è ancora troppo lento nelle manovre di issaggio, ma a furia di farci provare… a quando un ingresso in porto con lo spi?? Temerario!
  • Giulio – tailer – quello buono. Stava per morire prima della gara, ma tira fuori orgoglio e maroni e dà grade prova di abilità regolatorie. Certo, con lo spi ancora fatica, ma finchè gli armano il braccio del tangone da n’artra parte… 😉
  • Eva – la barca – a dispetto dell’ aspetto sciatto della vigilia, si presenta truccata e armata di tutto punto incluso tangone e con un nuovissimo invidiabile profilo di randa, con meolo cazzato. Il mare se ne accorge e cede al suo fascino senza opporre resistenza. Zoccola (nel senso buono!)

A proposito… siamo arrivati primi!!

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